Dopo aver fatto tremare l’Arena del Parco Nord di Bologna, durante l’ultima edizione del Gods Of Metal, sciorinando una prestazione esplosiva e di grande sostanza, i Dragonforce si ripresentano con “Inhuman Rampage”, l’album della definitiva consacrazione. La band guidata dall’ immenso talento di Herman Li, chitarrista dotato di tecnica sopraffina, abbinata ad una velocità d’esecuzione degna del miglior Malmsteen, ha realizzato un ulteriore passo in avanti, grazie ad un album di notevole spessore, che spazia dal power metal più tradizionale, sulla scia di band quali Stratovarius ed Helloween, ma che attinge a piene mani anche dalla ricca tradizione dell’ heavy metal inglese, non disdegnando taluni passaggi tipicamente prog. Gli otto brani di “Inhuman Rampage” sono vere e proprie cariche di dinamite pura, a partire dall’ iniziale “Through The Fire And Flames”, una rocciosa song costruita su di un riff chitarristico davvero efficace, proseguendo sulla stessa falsariga con altre due tracce adrenaliniche quali “Revolution Deathsquad” e l’epica “Operation Ground And Pound”, entrambe giocate su ripetuti “stop and go”, altra prerogativa del sound dei Dragonforce. Rarissimi gli attimi di pausa, in un disco costruito per essere suonato (ed ascoltato) tutto di un fiato, e l’unica eccezione è rappresentata da “Trail Of Broken Hearts”, una dolce rock ballad articolata su importanti fraseggi di chitarra elettrica e mellotron.