Divercia – Intervista con la band

Vi dirò la verità: non avevo mai ascoltato i Divercia prima di ritrovarmi ad intervistarli, a dire il vero senza troppo entusiasmo visto l’abusatissimo stile che questa band oggi suona. Però la sincerità del gruppo, e qualche ammissione sul non buonissimo stato attuale della scena di cui i finlandesi in questione fanno parte, hanno reso il botta e risposta più che interessante… a loro la parola.

Intervista a cura di: Marco “Dark Mayhem” Belardi

Ciao ragazzi… siete partiti con la Hammerheart, e proseguite con la medesima etichetta, anche se il suo nome adesso è un altro (Karmageddon media, n.d.a.). Così, che cosa è cambiato con “Cycle of zero” rispetto alla band di “Modus operandi”?
Abbiamo tentato di fare un disco che suonasse più personale, più nostro. “Modus operandi” contiene un sound che corrispondeva a cosa potevamo suonare all’ epoca, considerando i nostri ascolti e la musica del periodo, adesso invece siamo cresciuti come musicisti ed abbiamo la pretesa di evolverci, di maturare. Si può dire che “Cycle of zero” è il risultato di questa maturazione…
Le vostre tastiere mi sembrano molto influenzate da quelle di certi album dei Cradle of filth, sei d’accordo con me?
Penso che le principali influenze provengano invece da Children of Bodom e Dimmu Borgir, sì, direi proprio che queste sono le due band che influenzano il nostro modo di suonare le keyboards. Non mi sento molto influenzato da Dani e dalla sua musica, tantochè non ascolto neanche spesso i Cradle of filth.
Molte recensioni vi inquadrano come una Gothic Metal band con elementi Power Metal ricollegabili ai Nightwish, anche se tu hai aggiunto fra le influenze i Bodom stessi… pensi che queste influenze dipendano dai background musicali dei singoli membri dei Divercia, o quando vi siete formati avevate una chiara idea di cosa suonare?
Attualmente non ho idea, precisamente, di come vogliano suonare i Divercia. Ogni volta che componiamo un pezzo succede questo: ognuno di noi può modificare qualcosa nel mezzo, e questo significa che siamo sei ragazzi con un differente background musicale che solitamente influisce sui brani. Questo perchè ognuno di noi ha “potere” nell’ agire sulla composizione. Siamo influenzati dai generi che hai rimarcato tu, ma anche dal Death e qualche volta da elementi Pop che fanno suonare più particolari le canzoni.
Il Metal in Finlandia è molto popolare, tantochè sono emerse band attualmente famose in tutta Europa. Recentemente però non escono più quei dischi seminali che venivano fuori anni fa, vedi “Something wild” o “Oceansborn”… Secondo te, il Metal finlandese è in buone condizioni oggigiorno?
Sono d’accordo con te quando mi dici che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche se le big band come i Nightwish continuano a fare cose buone… Spero però che le nuove band possano suonare qualche cosa che non rientri nell’ ordinario, come spesso succede oggi. Spesso i gruppi si formano con l’idea precisa di suonare una determinata cosa, e questo fa rientrare i gruppi emergenti nell’ ordinario, limitandoli. Questa è la ragione per la quale al momento, nel nostro paese, mancano delle stelle dotate di lucentezza…
Siete uno dei gruppi che hanno usufruito degli abusatissimi Finnvox studios… questi studios partoriscono continuamente album con produzioni pulitissime, ideali per i giorni d’oggi a quanto pare; penso però che i suoni che si ottenevano negli anni ’90, puliti ma un po’ più grezzi e naturali, fossero più adatti al Rock ed in particolare al Metal… così, per dirti la mia, inizio a detestare queste produzioni moderne con batteria triggerata in maniera ossessiva, chitarre perfette ed una marea di filtri… che ne pensi? Perchè i musicisti Metal non scelgono altro che queste produzioni perfette e talvolta fredde? Questione di business e di richieste delle etichette, o un vero e proprio trend avanzato dai gruppi stessi?
Penso tutto sia partito dai gruppi grossi. Ricordo quando per la prima volta ho ascoltato un disco con batteria evidentemente triggerata e molto elaborata al computer. Quella volta pensai che costasse molto entrare in studio, registrare la batteria e poi elaborarla affinchè risultasse perfetta e nitida, e che avesse un certo tipo di suono. Oggi penso che le band utilizzino questo tipo di tecnologia perchè hanno qualcosa da nascondere, che poi magari rivelano in sede live, o perchè vogliono mantenere i costi bassi poichè registrare la batteria in maniera prossima alla perfezione, senza ricorrere a trigger, tanti gates e cose del genere, impone giorni e giorni di lavoro. A meno che non ci sia di mezzo un fenomeno! Penso che però prima o poi tornerà fuori il trend delle produzioni “sporcate”, anche se nessuno oramai adora più i suoni “garage”!!!
Parlami un po’ di come effettuerete la promozione del disco…
Concentreremo la nostra forza sui festival estivi, anche se al momento non possiamo suonare dal vivo perchè il nostro bassista si è operato ad un ginocchio… Ci piacerebbe fare un tour, appena la situazione si sarà risistemata.
Siamo alla fine, hai qualche parola per i lettori?
Grazie per averci letto, and stay on course of Metal!

Divercia

Marco “Dark Mayhem” Belardi