Destruction – Intervista a Mike Sifringer (guitars)

Come è possibile suonare del grandissimo Thrash Metal nel 2003? Effettivamente è una bella domanda, specie alla luce della miriade di reunion, in parte inutili, sorte negli ultimi anni. Fra queste fa numero quella – importantissima – dei Destruction, che dopo il discreto “All hell breaks loose” ed il bel “The antichrist” si preparano al tris con questo incredibile disco che, intitolato “Metal discharge”, si è rivelato il miglior disco della band dal 1988 ad oggi. Ce ne parla Mike Sifringer, chitarrista della band: e se prima dlel’intervista avrei preferito avere Schmier come interlocutore, questa chiacchierata è bastata a cancellare ogni rimpianto. Mike, simpaticissimo ed aperto, spesso si è trovato a farmi le domande testimoniando dunque quanto si sia trattato più di una chiacchierata basata sulla musica che di una canonica intervista: ce ne vorrebbero di più, di musicisti del genere, alla faccia di chi dopo l’evento Agglutination li aveva accusati di essere delle Rock Star. L’intervista è purtroppo di lunghezza non eccessiva in quanto alcune frasi eccessivamente discorsive, perlopiù relative a chiacchierate su vecchi dischi, sono state naturalmente escluse dal testo.

Intervista a cura di: Marco “Dark Mayhem” Belardi

Dopo un breve colloquio in cui Mike è passato rapidamente dal chiedermi da quale città provenissi, destando un certo stupore sulla parola “Firenze” (ennesima testimonianza del fatto che questa città non ha rivali, lo dicono anche i Thrasher tedeschi! n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), al chiedermi il mio parere relativo al disco, su cui mi sono prolungato in una serie di complimenti che spero non siano stati interpretati come vere e proprie “leccate” (in fondo il gran disco l’ha scritto lui, dunque complimenti meritati), inizia, almeno in teoria, l’intervista.

Il nuovo disco ha una scaletta molto omogenea, si presenta molto valido da cima a fondo rispetto a “The antichrist” e “All hell breaks loose” che in fondo qualche calo di qualità ce l’avevano: chi ha scritto il materiale, come avete composto?
Io mi sono occupato delle chitarre, Schmier ha preso principalmente le liriche, però si è occupato moltissimo anche della musica, aveva tantissime idee e ogni volta che ne aveva una mi chiamava e mi diceva: “ehi senti questo…”, dunque abbiamo lavorato molto insieme e abbiamo messo su disco le idee di entrambi. Penso sia venuta fuori una bella cosa, almeno credo di si, avendo sentito cosa ne pensi!
Due anni fa, voi insieme ai Sodom e ai Kreator avete prodotto tre nuovi grandi dischi Thrash (Mike ride in sottofondo n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), “The antichrist”, “M-16”, “Violent revolution”. Come ti sono sembrati quelli di Sodom e Kreator?
Mi sono piaciuti tutti, quello dei Sodom è incredibile, ricco di classici e ha una produzione che dovrebbe essere presa come esempio. Sai chi l’ha prodotto, no?
Harris Johns?
Già, sempre lui: sono anni e anni che lavora nel campo eppure ancora lo fa con l’entusiasmo di una volta, riesce a tirare fuori produzioni incredibili. Per “Violent revolution” invece c’è una produzione totalmente differente…
Di Andy Sneap…
Bravo, proprio lui! Il disco sarebbe vicino a “Coma of souls” ma sono i suoni a differenziarlo, poi è più melodico, molto ben riuscito, il suono è praticamente perfetto, pulitissimo. Poi siamo usciti noi, ma ho notato che me ne hai già parlato tu (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)!
Le stesse tre band han fatto un tour europeo assieme, di recente, passando anche dall’Italia. Angelripper dei Sodom di recente ha detto che lo rifarebbe volentieri: come gli risponderesti?
Sono della sua stessa opinione, è stato incredibile suonare assieme, anche quando siamo stati in Sud America, dove la gente è del tutto pazza per il Thrash tedesco. Laggiù siamo riusciti a fare uno show con duemila persone a Santiago del Cile, e abbiamo scatenato il chaos. Anche in Europa è stato molto bello…
E in Nord America?
Beh le città sono molto grandi, questo è un vantaggio ma di certo laggiù le cose sono cambiate troppo, non c’è più questo grande interesse per il Thrash che c’era negli eighties, non a caso non invidio le band americane che si sono riformate, preferisco starmene in Germania! Ho incontrato di recente i Dark angel, in Germania, parlando col loro batterista ho notato che però hanno un grande entusiasmo e quindi immagino faranno delle grandi cose, poi dal vivo sono devastanti… Ma tu ci hai mai visto dal vivo?
Purtroppo no, ho visto soltanto Sodom e Kreator, i primi al Gods of Metal, i secondi due volte di cui una di spalla ai Cannibal Corpse. Rimedierò presto, mi sono perso il concerto in tre a Ravenna…
Mi dispiace, ti sei perso un gran concerto, ma presto torneremo! Sai che verremo a suonare a Milano, fra non molto? Suoneremo coi Deicide all’ X-Mass, per circa un’ora. Nella scaletta ci metteremo sicuramente pezzi nuovi come “Metal discharge”, “Desecrators of the new age” e altre, ma anche molte cose dal vecchio repertorio, dagli EP degli anni ottanta, anche “Mad butcher” (qui inizia una discussione: praticamente faccio la scaletta e cerco di convincerlo a suonare “Death trap”, quindi, assicurando che molte persone gliela chiedono spesso, mi anticipa che dei pezzi da me citati l’unica che sicuramente non verrà suonata sarà la cover di “My Sharona”!). A quel concerto ci saranno anche tante altre grandi band, comunque saremo co-headliner. A proposito dei Dark angel, dicevo che presto dovrebbero suonare anche da queste parti…
Ne dubito, Ron Rinehart ha avuto dei grossi problemi, credo alla spina dorsale, in seguito ad un incidente. Staranno fermi per molto, non sappiamo quando torneranno a lavorare…
(un attimo di silenzio n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi) Davvero? Veramente una cosa bruttissima, non pensavo. Sono molto dispiaciuto, specie dopo averci parlato di recente ed aver visto come erano pieni di entusiasmo. Mi hai dato davvero una brutta notizia. Comunque sono molto fiducioso per le reunion, mi sono piaciuti tutti e due gli ultimi dischi degli Agent Steel, specialmente “Order of the illuminati”, poi presto arriveranno anche gli Exodus e sono convinto che sarà un gran ritorno…
Ho sentito un pezzo di “Tempo of the damned”, ha un suono piuttosto estremo, sotto alcuni aspetti addirittura svedese. Non ha un feeling molto ottantiano, purtroppo.
Insomma non ti è piaciuta?
Eh, non molto.
Mi dispiace anche per questo. Mi stai dando troppe brutte notizie, non parliamo più di reunion (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)!
Mi hai nominato il batterista dei Dark angel, Hoglan. Rimaniamo sull’argomento dei batteristi: ne avete appena sostituito uno, Sven. Perchè?
Perchè non ce la faceva più a stare al passo con la band, aveva problemi per i tour, si stressava facilmente soprattutto quando partivamo per suonare molte date in successione rapida, dunque alla fine non ce l’ha più fatta, era talmente stressato che abbiamo dovuto andare avanti senza di lui, purtroppo. Mi è dispiaciuto, era un bravo ragazzo, molto giovane e appassionato. Ma i tour sono i tour, c’è chi ama farne e chi no.
E tu ami farne, dopo venti anni di tour? Le emozioni sono le solite degli esordi?
No, assolutamente. Ti dirò di più: mi emoziono più adesso che in passato, perchè sono più esperto e tranquillo, so a cosa vado incontro, conosco sempre nuovi posti. Da giovane avevo più limitazioni, ero inesperto. Adesso siamo molto conosciuti, ci divertiamo assieme e non vedo l’ora di andare on stage per suonare i classici e i pezzi nuovi, viaggiare poi per me è una gran cosa, specialmente quando andiamo in Sud America o quando siamo in giro per l’Europa, in posti come l’Italia che solitamente ci hanno sempre soddisfatto…
Anche all’Agglutination? So che avete avuto problemi con l’organizzazione…
Ahahahaha! L’Agglutination, certo che mi ricordo di quel posto. Cazzo, ho suonato tantissime volte in Italia, anche di recente: Ravenna, Milano… Poi vado in quel posto sperduto e succede un qualcosa di incredibile. Avevamo un contratto, dove c’è scritto che cibo e bevande devono procurarcele l’organizzazione. Arriviamo e troviamo due birre in fresco, dovevamo pagarci tutto di tasca nostra se volevamo di più, Schmier era su tutte le furie, eravamo tutti quanti sorpresi da quella situazione. Se c’è un contratto, devi rispettarlo, non venire a raccontare cazzate e poi finire per non pagare le band. I Vicious rumors non sono neanche stati pagati, lo sai questo? Mi dispiace che l’organizzazione sia stata così, a Milano c’era andato tutto bene.
E in Germania immagino che le cose vadano bene: un nostro collaboratore al Wacken nel backstage ha trovato dischi con le foto disponibili per i report, aria condizionata, poltrone, tavolini dove intervistare le band… Un writer di un’altra webzine in Italia non è potuto entrare nell’area fotografi perchè aveva una macchina fotografica poco costosa…
Che cazzata, che immensa cazzata! Strano che succedano queste cose in Italia, è vero in Germania c’è più precisione. Ma non credere che sia il Paradiso, qua una volta al Wacken andò via l’elettricità mentre il concerto era in corso, e spesso accadono disguidi ben peggiori dei vostri. E’ un posto come un altro, la gente spesso è precisa ma spesso succedono cazzate. Tieni conto del fatto che qua il Metal vende molto, è naturale che spesso ci sia professionalità da vendere. Ma a volte è l’opposto, credimi! Fra poco cominceremo a suonare anche noi, credo in ottobre, per il tour europeo che passerà anche da voi, mi dispiace di non essere mai venuto a Firenze, magari un giorno rimedieremo!
E approfitterete dell’Oktober Fest come sosta?
Ahahahaha! No, non credo. Potrei andarci, ma non per suonare. Quello spetta a Tom Angelripper, Onkle Tom ormai è il monumento di quella manifestazione, suona, poi va in giro fra la gente, un grandissimo personaggio. Qua è amatissimo, ma anche in Sud America al concerto con Kreator e Sodom lui era richiestissimo, la gente voleva più i Sodom delle altre due band, noi compresi, la’ hanno una tradizione incredibile per il Metal estremo, come Sarcofago, Sepultura. I veri Sepultura, naturalmente! Qua all’Oktober Fest finisce spesso per dare spettacolo, ne approfitta per bere perchè in tour non può sbilanciarsi…
Sicuro?
Certo, quando sei in tour devi porti un limite: devi suonare, non puoi permetterti di arrivare sul palco sbronzo, altrimenti saresti una Rock Star come ha detto di noi quell’ uomo dell’ Agglutination. E qieste sono cazzate. Va bene bere, preferibilmente dopo aver suonato, ma specialmente quando i tour sono lunghi occorrono limiti, coscienza. Onkle Tom ne ha di coscienza, e spesso beve un po’ sul palco, ma è molto professionale.
Anche Bernemann?
Bernemann è un bravissimo ragazzo, simpaticissimo, diventa ancor più simpatico quando beve (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)! Ma in generale è un tipo veramente a posto…
Al Gods of Metal, qualche tempo fa mi arrivò addosso totalmente ubriaco e mi lasciò la sua birra perchè non ce la faceva a finirla…
Probabile! Comunque è un caso isolato, i Sodom se devono suonare dal vivo non mancano mai all’appuntamento, non si faranno mai trovare on stage totalmente sbronzi. Sono principalmente dei musicisti, dei professionisti, ed è per questo che li stimo ancor più. E non vedo l’ora di rifare un tour con loro e i Kreator…
Ma Mille Petrozza in qualche intervista sembra avesse storto il naso…
Davvero? Allora ci devo assolutamente parlare… Ahahahah! Beh credo che comunque prima o poi questo tour si farà. Bisogna solo aspettare.
Cambiamo argomento: siamo alle classiche domande sul passato, scusami ma le faccio sempre (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi), sono curioso. Schmier aveva gli Headhunter, ti piacciono?
Molto, specie perchè sono differenti dai Destruction, un po’ thrashy ma comunque più vicini al Power tedesco dell’epoca, a dire il vero mi ricordano un po’ persino i Rage. Le nostre strade però si erano divise, noi stavamo comunque andando avanti e abbiamo messo in commercio svariati dischi anche dopo “Cracked brain”, però eravamo senza etichetta e dovevamo auto finanziare il tutto.
Ti piacciono anche quei dischi?
Si, certo. Sono diversi, hanno un feeling rinnovato, sono un po’ sperimentali nel senso che per i Destruction si trattava di materiale atipico. Tuttavia mi piacciono, da come me l’hai chiesto direi che non ti siano piaciuti…
Purtroppo non sono riuscito a entrarne in possesso, ho soltanto tutto il materiale realizzato fino a “Cracked brain” e quello post-reunion, più i dischi degli Headhunter. Quelli si, li ho trovati…
Ma avevano un’etichetta, gli Headhunter! Noi no, e infatti sono molto difficili da reperire quei dischi, ma magari se fai un salto in Germania per qualche festival puoi sempre sperare (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)…
E gli EP “Sentence of Death” e “Mad butcher” perchè non li avete inclusi in un full lenght? Sarebbe stato bello vedere quei pezzi inclusi in degli LP. No?
Quanto hai ragione! Il problema è che dovevamo rispettare i termini contrattuali: la label ti da’ un cash, un tempo. Tu devi spendere quei soldi per produrre e farlo in quel determinato tempo. Mi segui? Poi se il disco, l’ EP intendo, ha venduto quanto la label ha previsto, allora ti danno la possibilità di fare un full lenght con degli inediti. Insomma, noi volevamo far entrare quei pezzi in degli LP, ma dovevamo anche produrre degli EP che vendessero, e per questo servivano belle canzoni. Purtroppo l’etichetta fu esigente con noi, sin troppo. Ricordo che il limite di vendita era quindicimila copie, superata quella cifra potevamo ambire al full lenght. Volevano delle garanzie, insomma.
E ora com’è la situazione in Germania, a livello di rapporti coi media, in particolare Tv e radio?
Buona. Si vede spesso del Metal in Tv, forse non come qualche anno fa ma non c’è da lamentarsi. Quel che conta è che qua, dopo anni di crisi, il Metal è tornato ad avere un mercato buono, grazie anche al fatto che il nostro è un paese grande, con una cultura Metal buona. La’ in Italia avete tutto: ma avete anche un problema, troppa gente conservatrice, una mentalità troppo retrò, credo sia colpa del Vaticano, è sempre nel mezzo (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)!
So che del nuovo disco avete fatto anche un secondo cd con delle cover: io ho il promo, dunque non ho sentito nulla. Che mi dici?
Ci puoi trovare non solo cover. Oltre alle cover, di The exploited, Iron maiden (“Killers”) e poi c’è anche “Whiplash” dei Metallica, troverai anche dei pezzi demo registrati in questi ultimi anni, qualche brano inedito. Insomma ci saranno parecchie novità, spero possa piacerti, ma l’importante è che ti sia piaciuto “Metal discharge” (ride n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi)!
Non voglio portarti via altro tempo Mike: spero di potervi vedere presto dal vivo!
Non mancheremo, un saluto, Marco!