Death SS – Humanomalies

ATTENZIONE!!! QUESTA RECENSIONE PORTA SFORTUNA!!! Ok, fatte le debite avvertenze posso anche cominciare..ormai è dato di fatto che quando si parla dei Death SS almeno metà della popolazione mondiale si prodighi nel divertente giuoco del ‘grattapalle’. Ma tanto ormai si sa che alle malelingue non c’è possibilità di interruzione, quindi che il caro (a me) Steve Sylvester si metta l’anima in pace… Nuovo disco dunque per i grandi Death SS, un combo che sono ormai quasi 25 anni che calca le scene nostrane (e mondiali), un gruppo che, qualsiasi cosa se ne dica (v. sopra), rimane comunque simbolo di professionalità e classe. ‘Humanomalies’ è un nuovo tassello da aggiungere al maestoso puzzle dei nostri, un album che rompe (quasi) definitivamente i collegamenti con quelli che furono i Death SS pre-‘Do What Thou Wilt’, opera di transizione, a metà tra il metal classico venato di Hard Rock di Heavy Demons e precendenti e le sperimentazioni elettroniche che si andranno sviluppando nel successivo, bellissimo ‘Panic’. Ecco, possiamo parlare di ‘Humanomalies’ come estremizzazione dell’album precedente… sono le tastiere e i synth di Oleg Smirnoff a farla da padrone, i beats techno e dark wave, mentre la chitarra è ridotta (se è giusto dire così, ma non penso) a potente sostenitrice del tutto con riff granitici e pesanti, anche se un paio di begli assolo il bravissimo Emil Bandera ce li regala comunque. Quindi a partire dalla devastante opener ‘Grand Guignol’, passando per il dark techno wave di ‘Pain, le malinconiche atmosfere dark di ‘Sleep Of Reason, fino ad arrivare ai beats dance della conclusiva, assurda ‘Abnormal’ si snoda così un bellissimo album contenente autentici capolavori come ‘Hell On Earth’ (state fermi se vi riesce!!), ‘Sinful Dove’ o ‘Evil Freaks’, quest’ultima grande ritorno alle sonorità di ‘Heavy Demons’; aggiungete una cover fatta ad hoc come ‘Sympathy For The Devil’ ed avete sicuramente uno degli album più interessanti dell’ultimo periodo.. E zio Steve? Beh, lui è il vero punto d’accordo con tutta la carriera del gruppo..la sua voce maligna, leggermente fuori tonalità è da sempre il marchio di fabbrica della band..ed è proprio lui, infine, sin dalla copertina, che ci invita ad entrare nel circo dei Death SS con uno spettacolo a base di freaks, sesso ed eccessi vari, un luogo dove è piacevolissimo perdersi e lasciarsi andare. Io entrerei a godermi lo spettacolo, fossi in voi…