Nostalgici degli Pshychotic Waltz, Devon Graves si sta impegnando a testa bassa per riempire i vostri piatti vuoti e per saziarvi abbondantemente. La rapidità con la quale il vocalist sforna dischi del suo nuovo progetto è lodevole; fosse suffragata anche da una qualità alta si potrebbe gridare ad un piccolo miracolo. Invece The Dead Word risulta piuttosto piatto e scialbo, malgrado proponga qualcosa di buono; ovviamente è bene dimenticarsi l’era d’oro degli Pshychotic, ma rispetto anche alle fatiche precedenti il qui presente cd sfigura. La raffinatezza delle creature di Graves è sempre esemplare, un progressive con spunti heavy azzeccati e ottime linee vocali; peccato che però non ci siano sussulti ma che la strada prosegua dritta e noiosa. Dominano le canzoni lente e malinconiche, ma nessuna riesce a entrare nella testa o colpire per una particolare drammaticità e bellezza. Positive comunque To my beloved… e My dying wish. Impeccabili la produzione ed il sound e in definitiva disco apprezzabile dai die-hard fan dei Waltz e di Graves; di certo The Dead Word non può costituire un capolavoro o una pietra miliare, ma merita comunque un ascolto.