Chaoswave – Intervista a Giorgia (vocals)

Ecco il resoconto della mia chiacchierata con Giorgia, la psicopatica sarda che presiede i Chaoswave, promettente realtà italiana che approda finalmente al primo full length (prossimamente su questi schermi). Ecco qui…

Intervista a cura di: P_Deville

Reduci da un tour devastante in giro per lo stivale, che cosa vi ricorderete del pubblico italiano?
Le cose che più ci rimarranno impresse sono sicuramente il neonato culto del Jack Rosa e il fonico di Udine Ha passato tutto il tempo del set nostro e dei Mindlock a slinguarsi con una procace fanciulla (chiamalo scemo… doveva stare a parlare con te della resa del suono della cassa?!?!?! n.d. Marco “Dark Mayhem” Belardi).
Bei momenti. Diciamo che ormai il grosso è fatto. Avete un paio di tour alle spalle, inizia ad arrivare il successo e presto vi capiterà la tentazione di comportarvi da rockstar. Che ne pensate degli impianti elettrici dei locali che vi ospitano?
Questa domanda mi elettrizza! No, sono molto felice del fatto di poter andare in giro a suonare e in genere l’ unica cosa che ci preme dell’ impianto elettrico è che sul palco ci siano abbastanza ciabatte a cui attaccare gli ampli.
Facciamo i seri, dai. Parlami del salto di qualità tra il demo e il full. In cosa consiste, a parte la label?
C’è stata senza dubbio un’ evoluzione generale. A livello di suono, avendo già lavorato con Jacob Hansen per il demo, abbiamo avuto la possibilità di limare alcune cose, tipo il suono di batteria eccessivamente sintetico, per esempio. Poi il fatto di essere sotto contratto con un’ etichetta, sia pur piccola, per forza di cose aiuta dal punto di vista promozionale.
Ma QUANTO piacciono i Nevermore al vostro chitarrista? No, perchè si sentono un casino sui vostri dischi.
Tanto tanto tanto tanto tanto… E non solo a lui!
Vabbè, lasciamo stare. Parlaci delle tue influenze vocali. Girovagando per il locale in cui suonavate qui a Torino, molti dicevano “che brava lei, pare Cristina dei Lacuna Coil!”. Ma ciò è palesemente falso. A chi ti ispiri, in verità?
Pensi che suonerà montato dire che in verità non mi ispiro a nessuno in realtà? Ascolto pochissimo metal con voci femminili, il più delle volte per pura curiosità, ma ho notato la tendenza, soprattutto in fase di produzione, ad appiattire la voce, e a farla sembrare in tutto e per tutto simile a quella di mille altre.
Meglio per te, scusa. E’ meglio avere un proprio stile. Parliamo della terra dei nuraghe e dei mufloni. C’è anche del metal, lì da voi, oltre voi? Com’è la “scena”, chi merita? Chi no?
Qui tra i nuraghi e i mufloni ci sono un sacco di gruppi che si stanno facendo il culo! Penso ai Blu Infinito, dove suona anche il nostro batterista Raphael, o ai Mutilated Soul. Abbiamo anche una bella Webzine specializzata, www.sardcofago.net, e finalmente pare che le cose stiano cominciando a muoversi anche dal punto di vista dei locali in cui suonare…
Mi fa piacere, noto anche la tua politically correctness nel glissare su chi non merita (omertà no, eh? n.d.r.). Dimmi ora: come avete scoperto i Mindlock ed i giovanissimi Vespero, vostri compagni di tour? Come mai spaccano così il culo?
Con i Mindlock ci siamo conosciuti l’anno scorso, in occasione del mini tour danese, loro erano la nostra band di supporto. Ci siamo trovati fin troppo bene con loro, ed abbiamo deciso di ripetere l’esperienza in Italia. Li abbiamo ritrovati ancora più incazzati di qualche mese prima E’ stata dura suonare dopo di loro, hanno una grinta ed un’energia fenomenale! Per quanto riguarda i Vespero, è stato il classico caso di passaparola noi cercavamo un concerto “sul continente” e loro si son fatti il culo per organizzarcelo… veramente grandi.
Cambiamo discorso. Per il nuovo album, se ci sarà, che direzione prenderete? Avete già qualcosa in mano? I pezzi sono sempre nello stile chaoswave, manowariamente incaponiti, oppure sperimenterete un po’?
E’ ancora presto per parlarne, visto che le nuove composizioni sono ad uno stadio assolutamente seminale, ma ho idea che non usciremo particolarmente dai binari dello stile “Chaoswave”, se non magari appesantendo ulteriormente la musica. E ora voglio le mie mutande di pelo alla Joey Di Maio (DI Maio, sì. n.d.r.).
Arriveranno anche quelle. A proposito di intimo, parliamo di reggiseni, o meglio di tette. Che ruolo hanno quelle enormità in tuo possesso nel vostro sound, e nel vostro modo di concepire la vita on the road del musicista?
Nessuno, per il resto del gruppo sono una sorella.
Sè, vabbè. Concludi come preferisci.
Odio questa parte delle interviste, anche perchè in genere chi le legge si è già fatto due palle tante e nemmeno ci arriva alla fine. Quindi farò un esperimento: i primi cinque che leggeranno quest’ intervista fino alla fine mandino pure una mail in redazione e saranno premiati con dei fumanti panini al lampredotto
…che culo, aggiungerei. Ciao, e grazie! Stay brutal.