Carpathian forest – Intervista con Tchort (bass)

Il nome di Tchort spesso riporta ai fasti di band come Emperor, nei quali ha suonato sui primi lavori, e Satyricon. Oggi, il musicista norvegese ha una visuale ben più ampia in campo metal, e si dedica ai suoi tre gruppi: Carpathian forest, Blood red throne, Green Carnation. I primi due fra questi hanno prodotto recentemente due capolavori. Stiamo a sentire il punto di vista del popolarissimo ex bassista degli Emperor.

Hail Tchort: Partiamo dai Carpathian forest: “Morbid fascination of Death”, un disco il cui materiale è risalente al periodo di “Strange old brew”, ma che ha visto la luce soltanto in questi mesi. E, come è nella tradizione della band, avete dato vita all’ennesimo masterpiece della scena black metal nordica…..parlaci di questo intenso ed ottimo lavoro…
Ti ringrazio! In ogni caso, devo confessare che non c’è molto da dire su questo album.In principio, le song sono state registrate si nel periodo di “Strange old brew”, ma rappresentano il materiale scritto più tardi rispetto a ciò che abbiamo pubblicato su “Strange…”. Nella direzione musicale del disco c’è sicuramente un’impronta più marcata dal death metal (vedi Through self mutilation n.d. Dark Mayhem), e penso sia stato ottenuto un ottimo mix fra canzoni groovy e parti più epiche. Per concludere, il booklet è sicuramente il miglior booklet creato per un disco black metal ahahahaha!
Tempo fa comparivi come guest musician nei Carpathian forest. Adesso ti possiamo considerare un membro stabile? Come va con Nattefrost e Nordavind?
Beh, sono ancora considerabile un guest musician nei Carpathian forest, in quanto non ho ancora firmato alcun contratto, sebbene io partecipi sia alle registrazioni dei dischi che alle date Live. Nattefrost è ancora saldamente al comando della band, mentre Nordavind ha deciso di restare solo per un certo periodo di tempo. In ogni caso, penso che un giorno tornerà.
Cambi direzionali: gli Immortal si sono mossi in direzione del thrash, sebbene abbiano mantenuto il sound glaciale che da sempre li caratterizza; i Mayhem hanno scelto una direzione strana, originale, a tratti quasi progressiva, se confrontata coi canoni del black metal; gli Emperor (R.I.P.) hanno inserito sibn da “IX Exquilibrium” molti riff death e tastiere ben più moderne nel loro sound, abbandonando il sound minimale e nichilistico degli esordi…sembra che gli unici pionieri rimasti nel black metal siano Darkthrone, Carpathian forest, Nargaroth. Che ne pensi di tali scelte?
Io, personalmente, vedo Nattefrost come un black metaller puro, di quelli duri a morire. So che lui apprezza molti stili, neI metal, però per i Carpathian forest vede un’unica direzione, ovvero freddo e semplice (dura definirlo così n.d. Dark Mayhem) black meta, di quello senza compromessi. Penso che comunque, facendo un quadro riassuntivo della situazione, sia un’ottima cosa vedere la band ancora esprimersi come se stessa ad anni ed anni di distanza dagli esordi.
Rispetto ai primissimi Carpathian forest, il sound, oggi, è più compatto, originale, forse grazie ai nuovi innesti in line up, vedi il tuo ingresso in line up o quello del fenomenale Kobro, quest’ultimo dietro alle pello. La band, però, appare sempre più come una sorta di progetto personale da attribuire a Nattefrost. Che te ne pare?
Vedremo cosa succederà in futuro, ma come mi hai appena detto, i Carpathian forest sono innegabilmente qualcosa di diverso da una semplice band. Ci potrà essere del negativo, in tutto ciò, però io continuo a considerare il materiale nuovo nettamente superiore rispetto a quanto facevano i carpathian forest all’inizio: premetto che si tratta soltanto di una questione di punti di vista! Al momento, però, i Carpathian forest compaiono in frequenti date dal vivo e veri e propri tour, quindi penso che solo per questo siamo considerabili una vera band.
In “Morbid fascination of Death” appare come guest una certa Nina Hex, sebbene il suo ruolo si limiti ad una piccolissima parte di recitazione, se non erro, in “Doomed to walk the earth as…”. Chi è?
Lei è la ex fidanzata di Nattefrost. Però, come puoi facilmente immaginare, stavano ancora insieme al momento dell’incisione delle parti vocali che ha registrato sul disco.
Il materiale di “Morbid fascination of death” resta comunque di vecchia data. Immagino siano pronte nuove canzoni, per il futuro. Cosa ci riserveranno i carpathian forest a breve?
Beh, il materiale di “Morbid…” è piuttosto recente, solo quello di “Strange old brew” è piuttosto datato. So che però Nattefrost sta lavorando su dei nuovi pezzi, che mi ha descritto come incredibilmente estremi ma allo stesso tempo abbastanza discostanti dal vecchio materiale della band. Personalmente, non ho ancora sentito nulla di tutto ciò, quindi non posso fartene una descrizione.
Ok, Tchort. Passiamo ai Blood red throne. Incredibile, aggressivo, e naturalmente ti parlo della grande prova che hai offerto in campo death metal su “Monument of death”. Parlaci del progetto, com’è nato?
Prima di tutto, non è proprio un side project, ma una band a tempo pieno, ed a pieno regime. Io e Død abbiamo parlato a riguardo di creare una band death metal sin da quando entrambi suonavamo nei Satyricon. Abbiamo trovato un batterista ed iniziato a suonare qualche cover giusto qualche tempo prima di lavorare sul materiale che puoi trovare su “Monument of death”. Abbiamo suonato assieme per ben tre anni, e ci siamo ritrovati in studio di nuovo per qualche mese, in modo da comporre e registrare il materiale per il nostro secondo disco.
Parlaci degli altri membri coinvolti nella band. Io conosco soltanto te e Død
Al basso abbiamo Erlend Caspersen, che già suona nei Dismal Euphony. Alla voce, Mr Hustler, un nostro amico, vive nella mia zona, ed originariamente sarebbe un batterista. Ha voluto lui partecipare come vocalist. Alla batteria abbiamo un ragazzo ben conosciuto nella zona come musicista blues e jazz, anche perchè solitamente compare come turnista per artisti di rilievo quando essi vengono in tour qua in Norvegia. Tuttavia, egli non ha un gran background metal. Lui è “Fred the shred”!
Le influenze musicali, per quantro riguarda i Blood red throne, sono attribuibili a band come Morbid angel, Suffocation, Cannibal corpse o Immolation. E’un caso che siano tutti colossi del death metal Floridiano? Mi resta difficile credere che abbiate prodotto un lavoro così discostante da band ben più vicine a voi come At the gates, The haunted, The crown o Carnal forge…
Non mi sono mai interessato del death metal europeo. Sono abbastanza vecchio da poter aver seguito l’esplosione dell’ondata di death metal americano, e credimi, solo quella ha realmente catturato il mio cuore.
In questi anni sono nati moltissimi side projects. Basta vedere quello di Ihsahn nei Peccatum, Samoth e Trym negli Zyklon, Satyr in Wongraven e negli Eibon di Phil Anselmo, oppure il progetto particolarissimo di Mortiis. Tutti questi side projects propongono qualcosa di ben differente da quanto i singoli musicisti erano abituati ad esporre con le loro band d’origine. Perchè? Gli artisti vogliono proporre qualcosa di diverso o la scena sta cambiando anche per quanto riguarda i blackster più accaniti?
Abbiamo suonato tutti quanti le stesse cose per molti anni, e così, invece di cambiare la musica delle nostre band principali, abbiamo deciso di creare questi side project. La mia idea è che in questi side projects siano venute fuori delle cose molto creative, capaci di mostrare che i musicisti della scena black sanno fare anche altre cose, in altri campi musicali ed in altre circostanze. Io, personalmente, ho tre differenti bands che riflettono i tre diversi lati della mia personalità.
La tua storia. Dall’uscita dagli Emperor sino ai giorni d’oggi. Come potresti riassumerla brevemente?
In breve, sono stato nei Satyricon per ben tre anni, poco dopo la mia uscita dagli Emperor. Ho anche suonato negli Einherjer, per un certo periodo, quindi ho tirato su il progetto Green carnation e formato i Blood red throne. Adesso, però, la band a cui dedico più tempo ed alla quale relego una maggiore importanza sono indubbiamente i Carpathian forest.
Solo qualche parola per descrivere l’avvenimento più popolare avvenuto in campo black metal da quando il genere esiste (solo qualche parola anche percè credo che ormai te l’abbiano chiesto un po tutti ahaha). Euronymous – Vikernes. Che idea hai riguardo l’omicidio? Questo fatto puo’essere considerato come una causa del calo del black metal, a causa dell’enorme popolarità che ha portato al genere?
E’passato moltissimo tempo, ormai…Nonostante ciò, io sono stato nelle compagnie di entrambi, ho frequentato sia uno che l’altro. Loro avevano delle personalità molto discostanti, anche se erano molto legati a me, sebbene in vie assai diverse. Io penso che non sia stato proprio l’omicidio di Euronymous la causa del crollo del black metal, anche perchè sono le band a far cambiare la scena. La causa è legata solo alle scelte fatte dai singoli, credimi.
Ok, siamo alla fine. Qualche parola per i fan italiani?
Hell-o! Ringrazio innanzitutto te per il tuo interessamento a tutti i lati della mia carriera musicale! Ricordo ancora benissimo le nostre date italiane con Carpathian forest ed Einherjer!Torneremo presto con i Blood red throne, e non faremo prigionieri ahahah! Saluti!

Tchort

Grazie per la tua disponibilità, Stay Extreme!

Dark Mayhem