Cancrena – Fears

Testament, Slayer e, soprattutto, Pantera: una letale mistura che fa di “Fears” un dischetto che, tra velocità assassine, riffs spezzacollo e momenti più groovy, si lascia ascoltare davvero volentieri. I riffs di chitarra, elemento fondamentale del sound dei Cancrena, sembrano voler riprendere proprio lo stile stoppato del compianto Dimebag e molte volte si ha la sensazione che il cantante Francesco abbia altarini di Phil Anselmo sparsi per tutta la casa. Nonostante questa ostentata passione per il succitato combo texano, i Cancrena mai raggiungono momenti di plagio evidente, arrivando in certi casi a ricordarmi addirittura gli S.O.D. (l’attacco di “Hollowing Myself” è abbastanza esplicativo) e gli Anthrax (la title track): le cinque canzoni proposteci sono abbastanza diverse tra loro da avere una propria identità ed il tiro di questi quattro ragazzi è davvero encomiabile, specie nei pezzi più veloci. C’è da dire che i suoni sono troppo poco potenti per valorizzare al meglio dei brani come quelli dei Cancrena, così come non posso fare a meno di notare delle strutture un po’ statiche. Ciò malgrado “Fears” (se si escludono le due tracce finali, registrate in precedenza e palesemente inferiori al resto del disco) è un prodotto fresco e godibile e mette in luce dei musicisti ben messi sia dal punto di vista tecnico che da quello attitudinale. Un po’ d’esperienza in più come compositori ed un suono all’altezza potrebbero fare miracoli. Chissà che l’eredità dei Pantera non passi anche dalle parti di Barletta…