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Recensione
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Genere: Heavy Metal
Gli Aura sono attivi dal 1996, e la loro prima testimonianza “discografica” risale al 1997, “Promo 97”, demo votato ad un thrash metal piuttosto sperimentale che fece guadagnare alla band la partecipazione, e la vittoria, della IV edizione di “Rassegna Rock giovane” di Sulmona. Sulla scia di ottimi responsi, gli Aura pubblicarono l’anno seguente “1998 cold”, nel quale si notava un indebolimento della vena thrash metal degli esordi, in favore di una più marcata impronta classic metal. Anche questa volta i responsi furono molto positivi, in Italia così come all’estero. A causa di problemi personali, risale solo al 2002 la pubblicazione di questo “The Wait”. C’è di che consolarsi, comunque: il combo di Sarpi ha tirato fuori senza dubbio un prodotto notevole! Il lavoro in questione è un concept album, ed in effetti è avvertibile, lungo tutte e sei le tracce di cui il cd si compone, una certa coerenza di fondo che dovrebbe accomunare ogni concept che si rispetti, al di là degli stili musicali adottati. Peccato soltanto non avere i testi sottomano per poter approfondire meglio la narrazione, della quale l’unico elemento noto è l’argomento: un viaggio tra i ricordi del protagonista, viaggio che termina al risveglio (“The Awakening”…) da un lungo coma: esattamente quando l’opera ha inizio. |