Alex Masi – Intervista al Guitar Hero

In questo inizio d’agosto così “autunnale”, non potendo andare a fare il bagno sotto la grandine…, mi sono detto “andiamo a disturbare Alex Masi, uno dei pochi chitarristi italiani universalmente riconosciuto come guitar hero, nella sua casa di Los Angeles …”; ecco qua cosa mi ha raccontato…

A cura di: Luca Daddi

-Alex,”In The Name Of Bach?” è già diventato un must per gli amanti del genere, ti aspettavi un successo così grande? Che emozione ti ha dato poter suonare questa musica così affascinante?
E’ stato un onore poter registrare quel materiale…volevo farlo da anni ma solo a quel punto mi si e’ presentata l’opportunità…avendo appena messo lo studio a casa mia ero molto più libero di passare ore a arrangiare parti di clavicembalo sulla chitarra ecc…Bach e’ senza dubbio la cima più alta della composizione (pur amando alla follia molti altri grandissimi musicisti…) e’ stato un piacere doppio sapere che così molta gente lo ha apprezzato in giro per il mondo.
-E di “Eternal Struggle”, che secondo me è il tuo miglior disco hard rock neoclassico, cosa ci dici?
Eternal Struggle e’ un altra tappa significativa…2 anni di lavoro…una miriade di gente che e’ venuta e se ne e’ andata…mille versioni degli stessi pezzi…un lavoro enorme qui in studio….ero diventato un recluso, passavo settimane senza uscire di casa facendomi arrivare il mangiare dai ristoranti e uscendo solo di notte per trovare un po’ di ispirazione sulle colline qui fuori o a malibu…amo quel disco…riflette un preciso momento della mia vita. Me ne frego dei paragoni con Malmsteen, c’e’ di peggio, penso…veniamo entrambi dalla stessa tradizione hard rock europea e lui e’ stato il primo a venire in america e si e’ aggiudicato il titolo di “originale”…siamo tutti in debito con Ritchie Blackmore, in realtà…
-Pensi di promuoverlo con un tour,magari facendo tappa anche in Italia?
Magari il prossimo anno…per il momento sto registrando il disco con Macaluso e sto facendo molte sessions….muoio dalla voglia di suonare in Italia…spero presto!
-Ascoltando la tua musica traspaiono sia l’anima profondamente classica che la grinta rock, senza parlare dello stile fusion di alcuni tuoi album; è evidente quindi la tua estrema completezza stilistica. Saper padroneggiare con tutti questi “linguaggi” a cosa porta in fase di composizione?
Se devo essere sincero non mi sento in grado di padroneggiare tutti gli stili…ho ancora molto da imparare…tutti abbiamo molto da imparare…e’ un guaio sentirsi realizzati musicalmente…ti inaridisci, non hai più niente da dire.
Sono in possesso di un certo livello tecnico senza dubbio ma la cosa a cui lavoro di più e’ la composizione anche quando improvviso a ruota libera…cerco sempre di creare una struttura e non di buttare fuori frasi imparate a memoria…comunque grazie per il complimento!
-Quale fra i tuoi album è quello che preferisci? Quale brano ti fa provare più emozioni?
Non ascolto mai i miei dischi fatta eccezione per il cd di Bach…perché e’ quasi come se fosse stato registrato da un altro…ho buoni ricordi di molti pezzi da “Vertical invader”…mi piacciono pezzi sparsi qui e …Silver Memories da Vertical invader ha un buon feel…
-Cosa ricordi della America degli ’80 che ti accolto anni fa? Rimpiangi anche te i mitici eighties?
Cosa ricordo?…non molto, ero sempre “via di testa”….hahahahaha…a parte gli scherzi…c’era molto più spazio per cose interessanti, tante cazzate senza dubbio come i vari “posers” Faster pussycat, Poison, Cinderella etc etc ma tutto sommato c’era spazio per tutti. Adesso e’ un incubo con tutta la musica divisa in scompartimenti e le multinazionali che decidono a tavolino quale popstar deve andare di moda questa settimana…rimpiango solo la maggior facilità di trovare uno spazio che c’era negli 80s…per il resto erano solo valanghe di donne, droghe, alcool e parties…con l’esclusione delle droghe per me non e’ cambiato molto.
-Parliamo del presente: so che stai collaborando con il grande batterista John Macaluso, dicci qualcosa di più.
E’ un disco folle, mi prende dalla mattina alla sera…abbiamo registrato la batteria a New York e adesso io sono qui a Los Angeles a fare basso e chitarre…c’e’ di tutto, influenze orientali, jazz, king crimson…John e’ incredibile, lui e Terry Bozzio sono i miei preferiti. non c’e’ niente di neoclassico ma follia strumentale allo stato puro, penso che farà ‘ parlare di se…
-Quali sono i chitarristi con cui pensi di avere più affinità? Quali ti hanno influenzato maggiormente?
Per motivi diversi, Steve Howe, Robert Fripp, Blackmore, Holdsworth, Mclaughlin, Hendrix, Clapton, Jeff Beck, Jaco Pastorius (anche se e’ un bassista…), Shawn Lane, Metheny, Zappa…
-Ti sei meritatamente conquistato un posto d’onore nel gotha dei chitarristi moderni.
La tua è sicuramente una carriera lunga e “dinamica”. Ci puoi dire quali sono stati i momenti più esaltanti e viceversa quali quelli più bui?

I momenti esaltanti sono sempre quelli legati al processo creativo…comporre, registrare, improvvisare ecc…ho fatto ottimi tours, suonato con eroi della mia giovinezza, ottenuto riconoscimenti prestigiosi ecc ma la parte migliore e’ sempre quando sono seduto qui con la chitarra e un assolo da fare…momenti bui? Problemi legali legati a managers disonesti, un paio di dischi non riusciti, MTV….
-Ed in quanto all’Italia, la senti lontana? Quando tornerai a percorrere le “calle” della tua splendida Venezia?
Vorrei andare a Venezia verso metà settembre/ottobre appena finito il disco con Macaluso…passare un po’ di giorni a non far niente e a ritrovare tutti i “matti” del passato…li amo tutti…
-Cosa fa Alex Masi nel tempo libero dagli impegni professionali?
Amo i films, ho una sottoscrizione a un servizio televisivo che mi da’ più di 600 canali e amo guardare films di notte…mi piace girare in macchina per Los Angeles, naturalmente dopo le 7 di sera quando il traffico cala…vado spesso nel deserto o nei vari canyons intorno a Malibu…mi trovo con amici, jams, birra, tequila, sushi qualche club ogni tanto…ma tutto sommato faccio una vita tranquilla…leggo molto anche…
-Ed ora una curiosità mia….In una recente intervista accenni ad un “fantasma” residente nella tua nuova casa…ma è vero?
Si…anzi ti racconto una storia divertente, quando John Macaluso e’ stato qui da me in marzo per una settimana, la prima mattina dopo essersi alzato mi dice di aver fatto un sogno strano…io lo fermo e gli chiedo “c’era per caso un bambino che ti fissava in questo sogno?” e lui e’ diventato pallido e inizia a tremare e mi dice di aver paura…io mi sono messo a ridere e gli ho spiegato che ogni persona che dorme a casa mia ha lo stesso sogno la prima notte…da quel giorno John voleva sempre dormire con la luce accesa e con i vestiti addosso pronto per la fuga…in effetti c’e’ una presenza qui…sopratutto in una delle camere…la mia ex ragazza era stata la prima ad accorgersene…ma e’ tranquillo, non vuole far paura…anzi sento che vuole solo avere compagnia e essere riconosciuto…
Nel tuo sito è presente la particolare sezione “toughts”…beh salutaci con un tuo pensiero, o un messaggio, o dicci quello che vuoi!
Spero di poter venire in Italia a suonare il prima possibile…l’Italia e’ un paese di altissima cultura e la gente sa veramente apprezzare la creatività. Vorrei solo che sparisse il senso di inferiorità che alcuni ancora sentono nei confronti dell’America o di altri paesi…o addirittura che non ci fosse più bisogno di imitare le cose che si fanno all’estero…quando ascolto i vecchi dischi della PFM o del banco o degli area mi rendo conto che per un periodo l’Italia era all’avanguardia della scena rock mondiale e non vedo il motivo perché non possa tornare ad esserlo…di talento ce ne’ da vendere in Italia… Grazie per l’opportunità’ di poter parlare ancora una volta con il pubblico italiano. Love and art to all

Alex Masi

Queste sono le parole di un vero mito, e penso che tutti dovremo riflettere leggendo la risposta che dà alla mia ultima domanda…viva l’Italia!! Alex si è mostrato veramente gentile e disponibile, un esempio di professionalità e semplicità. Entro breve tempo recensirò gli ultimi album di Alex, quindi a presto metalmaniaci!