Tracklisting:
1- Prelude to war (intro)
2- From the shadows of time
3- Ultimate pagan avenger
4- Revenge by fire and sword
5- Belzebuth
Finalmente un’altra buona leva in campo black metal nostrano. Scena, quella italiana, che recentemente ha messo in luce nomi promettenti come i Sacradis, e che propone ora questa band milanese, i Sargon, formati da un terzetto che punta su un Black Metal velocissimo e di un approccio spesso di natura epica. Il sound su cui i tre fanno affidamento mostra vari incroci con quello proposto da band ormai affermate come Enthroned o Setherial, soprattutto nel riffing deciso e “marcio”. Si parte con “Prelude to war”, intro strumentale che mette subito in mostra l’interesse della band per le sonorita’medievaleggianti, introduzione dalla ridotta durata che apre le danze e precede la tempesta che nei brani successivi si abbattera’sull’ascoltatore. Segue infatti la title track, brano in tipico stile black metal che non perde furia esecutiva e malvagita’per un solo secondo del pezzo. Emergono pero’ una produzione non buona, che tende forse ad affossare i suoni, e una certa ripetivita’ nella programmazione della drum machine, dove alcuni schemi sono riproposti forse in maniera troppo prolissa. Segue ad essa “Ultimate pagan avenger”, aperta da una partitura di batteria tipicamente powereggiante, accompagnata da un riff epico ben inserito nel contesto rappresentato dalle liriche della canzone, a cui si susseguono sfuriate tipiche del black metal piu’oltranzista e rallentamenti. Forse uno dei brani piu’interessanti della demo. Il brano piu’atipico e’ Revenge by fire and sword, con un’insolita intro che pare annunciare la battaglia, che di li’a poco si scatena nel riffing forsennato e nei vocalizzi ai limiti dell’estremismo su cui i sargon fanno affidamento. Chiude la demo Belzebuth, brano piu’diretto e piu’violento dell’intero pacchetto. Sicuramente una buona prova, rovinata pero’dalla produzione, sicuramente non all’altezza, e dai suoni di chitarra, messi forse in secondo piano nelle parti piu’violente, alle quali tramite un suono piu’alto e grezzo avrebbero giovato sicuramente non poco. Farewell!!!