E se gli ultimi full lenght dei “capostipiti” del movimento power italiano (Rhapsody e Labyrinth) mi avevano deluso, nel caso dei Domine l’unica cosa che mi fa gridare allo scandalo e’la mancanza di una ben precisa risposta ad una domanda che mi pongo da tempo: “Perche’ questa band non riesce ad esplodere come altri hanno fatto?” Spero davvero che questo terzo full lenght sia quello della consacrazione, poiche’reputo che le carte in regola per compiere il passo decisivo la band le avesse gia’tempo addietro, rovinata forse da produzioni non all’altezza dei compari/rivali italici, a causa di una casa discografica che forse non s’e’ben accorta CHI ha tra le mani. I Domine, coloro che considero la piu’felice realta’ power metal italiana, sfornano oggi “Stormbringer ruler”, un disco dove per l’ennesima volta troviamo Enrico Paoli & co. alle prese con un power-speed ricco di melodia, atmosfera e soprattutto potenza (cosa che a molti sembra essere ignota), rafforzato da una produzione migliore rispetto ai lavori precedenti, e soprattutto carico dell’ennesimo passo di maturazione che (si spera) dovrebbe finalmente consacrare quella che reputo la band italiana non estrema piu’sottovalutata. Il disco trova come parti di rilievo ancora i brani diretti, veloci e senza compromessi…alla “Thunderstorm”, diciamo. E’il caso di “Horn of fate” e “The hurricane master”, pronte ad entrare a titolo pieno nelle scalette dei loro concerti e ad essere canticchiate a lungo dai fan della band grazie ai loro refrain come al solito coinvolgenti ed epici. Stupenda anche la semi-riedizione attuata in “The ride of the Valkyries”, con l’adattamento del famosissimo pezzo in chiave power metal, o “For evermore”, posta quasi in conclusione del disco e carica di atmosfere veramente ben curate ed interpretate dal gruppo. Veramente bravi i Domine, ieri come oggi… ora tutto dipende da voi…