Domine – Intervista con Enrico Paoli (Guitar)

Vicini anche loro al fatidico terzo disco, i Domine confermano il loro ottimo stato di forma all’interno della scena power italiana presentando uno stile ben diverso dai classici canoni adottati dalle formazioni power italiane piu’in voga. Sentiamo Enrico Paoli, per i retroscena del loro nuovissimo disco.

Finalmente anche voi, dopo due album che vi hanno portati dall’underground allo stato di una delle migliori power metal band italiane, siete giunti alla registrazione del terzo “fatidico” disco: cosa aspettarsi? Una certa progressione del suono, o un disco sulla falsariga musicale del precedente e maturo “Dragonlord”?
“Stormbringer Ruler – The Legend of the Power Supreme” è un album molto vario e lo abbiamo realizzato come una naturale evoluzione dei suoi due predecessori. I Domine hanno sempre avuto un’ identità personale ma non vogliamo rimanere intrappolati in schemi ed idee canoniche. Non vogliamo realizzare sempre il solito album e nello stesso tempo vogliamo continuare a suonare cose che ci piacciono e ci stimolano. In questo senso, penso che i brani dell’ album amplificano tutte le caratteristiche del sound dei Domine e ne introducono delle nuove. L’ album è molto EPIC POWER METAL, quello vero, quello duro e maestoso. Troverai brani molto veloci e speed come l’ iniziale “The Hurricane Master” e “True Leader of Men”; brani piu’ EPIC e complessi come “The Ride of The Valkyries” e “The Bearer Of The Black Sword” con parti di chitarra acustica e momenti in cui Morby canta da tenore lirico; brani che hanno bisogno di una certa attenzione da parte dell’ ascoltatore, un po’ piu’ complessi come “Dawn Of A New Day” con molte armonizzazioni celtiche; cè una ballata pianistica che si chiama “For Evermore”. E’ un disco che ha momenti molto HEAVY, diretti, e momenti piu’ complessi, EPIC e maestosi. E’ un album melodico ma anche molto duro. Insomma, per noi è un passo avanti con l’ introduzione di idee che sicuramente svilupperemo ulteriormente in futuro. Sono sicuro che i nostri fans sapranno recepire. Noi siamo veramente soddisfatti del lavoro!
“Dragonlord” mostrava alcune song davvero eccellenti, come “Thunderstorm”, “Defenders” o “Dragonlord”, mostrando una grande maturazione nelle vostre sonorita’…come siete riusciti ad ottenere (anche dal vivo) un sound cosi’compatto ed aggressivo che a molte power metal band manca con una sola chitarra?
Lavorando molto ! Grazie a “Dragonlord” abbiamo potuto suonare molto dal vivo. Abbiamo suonato in Grecia, abbiamo fatto un tour europeo con Agent Steel, Riot ed Anvil, abbiamo suonato da supporto di Running Wild, Grave Digger, Gamma Ray, Rage. Abbiamo suonato al Gods Of Metal 2000 con Iron Maiden ed abbiamo fatto vari concerti e partecipato a vari festival. Ci siamo fatti una discreta attività dal vivo ed i membri del gruppo hanno alle spalle una bella esperienza live, anche antecedente ai Domine. Inoltre, questa formazione è rimasta invariata negli ultimi due anni e questo ha reso la band molto compatta ed affiatata. Domine è una band HEAVY METAL vera e la situazione live è fondamentale per noi. Il risultato è un sound molto compatto. Questo lo ottieni lavorando molto anche sui brani, che nascono in sala prove, con molto lavoro da parte di tutti i membri del gruppo. Non sono brani costruiti in studio in modo tale da diventare impossibili da suonare dal vivo se non con basi registrate, campionatori etc. Domine è una onesta band HEAVY METAL e lavoriamo in questo senso, con l’ obbiettivo di registrare album completi, arrangiati, che siano interessanti anche dopo molti ascolti, ma allo stesso tempo non vogliamo snaturare il nostro sound METAL e componiamo brani che possiamo suonare dal vivo con lo potenza e l’ impatto necessari.
Il passato dei Domine, nonostante siate emersi solo negli anni piu’ recenti, vede una storia iniziata a meta’ degli anni ’80, purtroppo sconosciuta ai piu’…cosa puoi raccontarci di quei tempi?
La band è in giro da diverso tempo. Abbiamo registrato il nostro primissimo demo tape nel 1986 ma di quella formazione soltanto io e mio fratello Riccardo siamo i “sopravvissuti”. E’ stata una gavetta molto difficile, dove abbiamo dovuto superare difficoltà che avrebbero demotivato chiunque. Siamo andati avanti solo e solamente per passione perché era veramente difficile riuscire a suonare dal vivo, facendo brani tuoi ed a farsi notare in una scena italiana molto ostile verso i gruppi Metal, con pochissime etichette, studi di registrazione, riviste disposte a darci una chance. Abbiamo realizzato 4 demo tapes, dal 1986 al 1994, che sono circolati nell’ underground metal e ci siamo fatti una certa fama tra gli appassionati dello stile Epic Power Metal, MOLTO prima dell’ esplosione dei vari Hammerfall, Rhapsody, Stratovarius e cloni vari. Abbiamo poi cominciato a fare sul serio quando si è costituita la formazione di “Champion Eternal”, con l’ ingresso di Morby e di Mimmo, entrambi con una bella esperienza alle spalle ed in giro dai primi anni ’80. Questo è avvenuto nel 1995. La formazione è diventata veramente forte e capace e, contemporaneamente, la scena italiana è migliorata, con maggiori addetti ai lavori. Certo, non siamo una band nata ieri…
Essendo stato presente ad un vostro show recente (Umbertide, PG, Agosto 2001) ho avuto l’occasione di sentire un vostro nuovo pezzo: “Horn Of Fate”, se non erro…molto buono, direttissimo ed adatto alla sede live. Gli altri pezzi che struttura hanno?
Si, “Horn Of Fate” è uno dei brani piu’ “classici” del disco, piu’ vicino al sound di “Dragonlord”, con parti speed ed atmosfera Epic. E’ un brano molto diretto ma forse non hai notato che dura oltre i 7 minuti. La versione in studio è molto completa, con un “chorus” veramente esplosivo ed epico. Anche Luigi, il fonico del New Sin, che di solito è molto composto e professionale, si è sbilanciato in lodi per il brano. Non è uno dei brani pop con la doppia cassa che molti gruppi metal spacciano per Power Metal. Come dicevo prima, l’ album è invece molto vario. Comunque, a parte dell’ opener “The Hurricane Master”, tutti i brani durano oltre i 6 minuti.
Passando alle lyrics della band…da cosa traete maggiore ispirazione per la loro scrittura?
Ormai penso che anche i sassi conoscono certe miei fonti di ispirazione ed anche “Stormbringer Ruler” ha seguito quelli che sono i miei interessi di sempre. Sono un fan accanito dei libri di Michael Moorcock, creatore della saga di Elric di Melnibonè e di molti scrittori di Heroic Fantasy, Science Fiction e letteratura antica. Tra i miei preferiti citerei Frank Herbert, J.R.R. Tolkyen, Clive Barker, H.P.Lovecraft, R.Howard. Su “Stormbringer Ruler” ci sono 4 brani che sono legati tra loro in un mini concept intitolato “The Chronicles of the Black Sword – The End of an Era”, ispirato alla parte finale della saga di Elric di Melnibonè. Ci sono poi brani ispirati ad altre opere come “True Leader of Men” che è ispirato alla saga di Dune di Frank Herbert. Mi interesso molto di cinema, mi piacciono i Kolossal ed i B-movies, da “Dune” a “Hellraiser”, da “Blade Runner” a “Basket Case”, da “2001: A Space Odissey” a “Henry : Portrait Of A Serial Killer”. Mi piacciono molto anche artisti grafici come Michael Whelan, Chris Achilleos, Frank Frazetta, Boris Vallejo. Tutto questo filtrato dalla mia esperienza e dalla mia visione della vita.
L’Italia ha come suo punto di forza proprio il power metal, per quanto riguarda il numero di band emerse ad ottimi livelli e l’interesse verso il genere qua suonato: che ne pensi allora dei “cugini” Rhapsody e Labyritnh, che paiono avere un successo enorme anche all’estero? A mio parere le loro ultime rispettive produzione sono calate rispetto ai passati lavori…
Mah, è una questione di gusti. Secondo me, sono entrambe delle band di valore. A me piacciono i tre album dei Rhapsody, sono delle produzioni tecnicamente impressionanti. Labyrinth hanno uno stile che non mi fa impazzire ma è innegabile che “Return To Heaven Denied” sia un album ottimo e che i ragazzi siano tutti musicisti di valore. L’ ultimo album non l’ ho sentito tutto, ma i ragazzi del gruppo mi hanno raccontato di grossi problemi con il produttore.
Presente sul disco la cover del “capolavoro” “Stargazer” da “Rainbow Rising” dei Rainbow…si tratta di un tributo a quelli che forse sono i veri padroni dell’epic o e’ stata scelta per altro?
Mi spiace deluderti ma la cover di “Stargazer” sarà presente solamente nella versione giapponese del cd. La scelta del brano è stata ovvia per noi, come lo fu “Queen Of The Reich” dei Queensryche al tempo di “Dragonlord”. “Stargazer” è il primo vero brano Epic Metal mai realizzato da una band, con tutte le caratteristiche e le atmosfere tipiche del genere. Se ascolti quel brani ti rendi conto di quanto la scena metal ne è stata influenzata. E’ stato anche uno dei primissimi brani di cui abbiamo fatto una cover, addirittura prima che iniziassimo a comporre brani nostri. E’ un omaggio ad uno dei nostri gruppi preferiti e a dei musicisti incredibili come Ritchie Blackmore, Ronnie James Dio e Cozy Powell.
Adesso avete un tastierista di ruolo fisso (Riccardo Iacono), come e’ nata la scelta di assumerne uno a tempo pieno?
Beh, ormai Riccardo fa parte della band dal 1998. Domine è sempre stata una 5-piece band ma ai tempi dei demo tapes la formazione comprendeva due chitarristi. In seguito a vari cambi di formazione, ci siamo ritrovati in quattro per la realizzazione di “Champion Eternal”. In realtà, anche per il primo album abbiamo usato dei membri esterni per registrate alcuni parti di tastiere. Durante i concerti di supporto a “Champion Eternal”, realizzati con la formazione a 4, ci siamo resi conto che eravamo molto efficaci nei brani piu’ duri ma che avevamo bisogno di un quinto elemento per i brani piu’ complessi. Abbiamo messo un’ inserzione in zona con la quale cercavamo un chitarrista od un tastierista. Si è presentato subito Riccardo che suona entrambi gli strumenti e si è inserito molto bene come tastierista. Il risultato ci è piaciuto subito ed ora Riccardo è ormai stabile nel gruppo. Riccardo non è un tastierista invadente, ha un approccio molto Metal.
Il power metal, dopo anni di trionfo e rinascita, sta iniziando a subire le prime pesanti critiche: band clone (il nome piu’citato e’ quello dei Sonata Arctica che molti accostano agli Stratovarius), scarsa aggressivita’, poca inventiva…pensi che queste accuse al contesto power siano fondate?
Si, è vero, questo è quello che succede sempre all’ interno di un genere di successo. Molte delle band power metal piu’ recenti non sono certo un pozzo di originalità ma seguono in modo molto meccanico gli schemi di successo di altri gruppi. Spesso vediamo il Metal come un genere “puro” ma in realtà ci sono molte band che seguono le stesse regole dei generi piu’ commerciali, componendo secondo gli schemi del successo del momento, che realizzano dischi con i suoni identici a quelli di dischi di successo, usando batterie elettroniche con doppia cassa disumana e fintissima, componendo brani che, come dicevo prima, sono dei brani di Pop sputtanatissimo, delle vere e proprie filastrocche zuccherose con testi deficienti da fiaba di asilo nido, con l’ alzata di tonalità sul ritornello finale come i brani del Festival di San Remo ! Beh, niente di strano in realtà, visto che alcuni gruppi considerano gli Europe ed i Depeche Mode come dei “maestri”… Mah, questione di gusti. E pensare che il termine Power Metal è stato scippato ai gruppi Metal degli anni 80 che erano duri, oscuri ed originali. Il problema è che molti di questi gruppi-clone vendono un sacco di dischi ed è innegabile che una parte del pubblico metal cade nelle stesse trappole in cui cadono i ragazzi che comprano i dischi di Britney Spears o dei Backstreet Boys. La conseguenza è che il genere si inaridisce e che sopravviveranno solo le band oneste, che suonano il genere perché lo hanno sempre fatto col cuore e non perché hanno seguito una moda. A noi è stata sempre riconosciuta la nostra integrità ed onestà musicale.
Un tuo personale saluto ai fan…….Hail Enrico!
Grazie a te per lo spazio concesso e grazie a tutti i ragazzi che continuano a supportare i Domine. Spero che vi piaccia “Stormbringer Ruler – The Legend Of The Power Supreme”. Ciao!!!

Metal rages on!!!

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