Daemonia – Intervista con Claudio Simonetti (Tastiera)

Si potrà parlare di outsider se lo relazioniamo col metal, ma indubbiamente Claudio Simonetti, col suo passato nei Goblin oggi reincarnatosi nella sua nuova creatura musicale (Daemonia), rappresenta uno dei nomi più importanti di sempre per la musica italiana in generale. Claudio, nella seguente intervista, ci racconta lo status dei suoi Daemonia, recentemente autori di “Live or dead”, disco dal vivo nel quale eseguono alcune delle colonne portanti fra le soundtracks targate Simonetti. Il binomio cinema-musica ricorrerà spessissimo, ma stiamo a sentire…

Hail Claudio. Una carriera, la tua, che non ha mai smesso di sorprendere. Prima i Goblin, poi le tue composizioni di metà corso, quindi i Daemonia: parlaci di questo ultimo progetto e di come è venuta alla luce una creatura così particolare…
Dopo tanti concerti fatti in questi anni ho finalmente trovato i musicisti giusti per fare un progetto nuovo, con una band vera e propria. Mi hanno dato gli input giusti per ritornare come ai “vecchi” tempi e cioè ricominciare a suonare in “cantina” e dal vivo nei vari locali.
Dopo il Tributo a Dario Argento, sul quale avete rearrangiato seguendo i canoni del vostro nuovo sound delle vere e proprie pietre miliari della musica italiana, e’giunto il momento di questo Live album: “Live or dead”. Perchè proporre a così poca distanza dal disco un live album dal set non discostante da quanto realizzato in studio?
Per due ragioni ben precise, la prima: per far capire al pubblico che i DAEMONIA sono un gruppo vero e proprio e non l’ennesimo progetto di studio fine a se stesso e secondo: il CD DARIO ARGENTO TRIBUTE non si trova più facilmente e molta genteancora lo cerca, con LIVE…OR DEAD abbiamo riproposto lo stesso CD ma con più pezzi e per di più dal vivo, con la grande orchestra; secondo me un disco anche migliore del precedente. Quando un “major” pubblica il tuo disco, in questo caso era la SONY MUSIC, lo fà fino a quando ci sono molte richieste e poi, come accade quasi nel 90% dei casi, non lo stampa più e lo ritira dal commercio eliminandolo dal catalogo mentre invece, come faccio ora con la mia etichetta (DEEP RED) il CD lo troverai sempre perché sono io che lo faccio stampare e lo faccio distribuire; lo vendo anche on-line sul sito www.daemonia.it .
Assieme a te troviamo Previtali, Tani, Amorosi. Tani, addirittura, un ex prog metaller (del resto, il suo passato l’ha visto assieme ad Abstracta ed Ytse Jammers, questi ultimi coverizzatori di song dei Dream theater…): come mai una line up dalle così variegate influenze stilistiche viene a trovarsi esposta in una band come la tua ?
A forza di cambiare musicisti, a parte il fedele Federico Amorosi che suona con me da 5 anni (ha registrato anche Classics in Rock), ho trovato finalmente quelli con i requisiti giusti. Ognuno con esperienze diverse ma molto affini fra di loro e in fondo, anche se c’è un notevole divario generazionale fra me e loro, il nostro linguaggio e le nostre influenze “rock” non sono poi così lontane !
Prima un tributo al maestro dell’horror italiano, quindi un live album…a questo punto mi viene spontaneo domandarti cosa dobbiamo aspettarci dal futuro di questa tua nuova band: nuove riedizioni o lavori completamente inediti?
Nel nostro futuro c’è sicuramente qualcosa di nuovo, basta con i “remake”.
Il prossimo album sarà fatto di brani completamente nuovi e inediti, ci stiamo lavorando in questo periodo.Forse qualche riedizione, ma non più di una o due stavolta !
Nonostante lo scioglimento dei Goblin, sei sempre rimasto legato a Dario Argento, vedi le composizioni di colonne sonore come quelle relative a film quali “Tenebre”; “Phenomena”, “Demoni”…il tuo legame con il suddetto regista rimane soltanto professionale, o alla fine è nata una stretta amicizia fra voi due?
Con Dario ci conosciamo ormai da più di 25 anni e quindi c’è una grande stima e Amicizia fra di noi anche se non ci frequentiamo molto fuori dal lavoro, d’altronde Dario è un personaggio sempre molto indaffarato.
Domanda che mi sono sempre posto….e gli altri membri dei Goblin?
Abbiamo lavorato insieme nuovamente per NON HO SONNO e nonostante i nostri screzi ne è venuto fuori un buon lavoro.
Purtroppo non andiamo molto d’accordo fra di noi, musicalmente e umanamente.Peccato perché avremmo potuto fare ancora grandi cose, ma non credo che ci sarà più un seguito, almeno per quello che mi riguarda.
Non so cosa facciano nella loro vita perché non ci vediamo quasi mai.Pignatelli collabora con Venditti e lavora molto in televisione come programmatore musicale, Marangolo suona con i NERI PER CASO e ha appena pubblicato un CD solo. Morante invece è l’unico che non lavora nel campo della musica.
Il tuo periodo intermedio della carriera ha visto le produzioni di due dischi intitolati “Horror project”, prodotti agli arbori degli anni novanta: come si era evoluto il sound in quelle riproposizioni dei tuoi classici?
Simonetti Horror Project è stato il primo CD in cui riproponevo, dopo tanti anni, i vecchi successi dei film di Argento. Il CD ha avuto un enorme successo, oltre 150.000 copie vendute, e mi ha fatto capire che questa musica è sempre molto seguita, dai meno giovani ai giovanissimi.
Nel 1996, su “X-Terror files”, ti sei divertito a proporre materiale che rappresentava, in un certo senso, una fuga dalle tematiche horror. Esempio di questo sono le riedizioni di soundtracks quale quella di “Blade runner”. L’anno successivo, ecco venire alla luce “Classics in rock”, dove, come il titolo suggerisce, avviene una trasposizione sul tuo stile di pietre miliari della musica classica come il “Bolero”. Come mai queste scelte?
Dopo il successo di Simonetti Horror Project ho riproposto un CD (X-TERROR FILES) con le stesse tematiche horror, ma in maniera più completa, proponendo anche brani non miei quali Tubular Bells e Halloween, due classici del cinema horror.
In Classics in Rock ho voluto invece dar sfogo ad un vecchio progetto che avevo in mente da anni e cioè ripresentare in chiave “rock-prog” alcuni tra i brani più belli della musica classica e non è detto che non ne faccia un secondo volume, è stata una bellissima esperienza.
La musica dalle tematiche horror, in campo italico, ha visto anche artisti noti quali i Death SS. Oggi, poi, sono in molti a divertirsi ad incanalare nel metal estremo questo tipo di tematiche, creando una situazione bilanciata fra l’aggressività del metallo e la teatralità. Che ne pensi di questa corrente che si sta, neanche troppo lentamente, sempre più affermando?
Ci sono molti musicisti e gruppi molto bravi in Italia, ma penso comunque che restino delle “copie casalinghe” più o meno buone di molti gruppi famosi all’estero.
A parte qualche raro caso come i Rhapsody, che invece vendono parecchio e hanno un loro pubblico in tutto il mondo, i gruppi italiani del genere non hanno un grosso mercato se non per pochi amatori. Comunque mi auguro che le cose cambino in futuro perché, come ho già detto, c’è della gente molto valida che potrebbe dare molto al rock, anche senza copiare troppo !
Trenta elementi orchestrali, provenienti dalla Movie strings orchestra, sono presenti sul tuo nuovo disco. Come è nata la collaborazione? Ma soprattutto, tali inserimenti sono riferiti ad un aumento del corpo del suono o fanno parte integrante di ciò che vuoi esporre col tuo nuovo sound?
Penso che l’unione della grande orchestra con una band rock sia un accoppiamento valido, fin dai tempi dei Deep Purple e Emerson, Lake & Palmer la cosa ha sempre funzionato bene. C’è molta affinità tra la musica classica e il rock e quindi la fusione tra l’orchestra e la band funziona alla grande. Sicuramente continueremo ad usare anche la grande orchestra, per arricchire il nostro sound in futuro e magari anche dal vivo come abbiamo fatto per LIVE…OR DEAD (costi permettendo, naturalmente !)
Lavori sulla musica da ormai anni ed anni. Oggi, nel 2002, pensi che la musica horror old style sia ancora predominante in quel campo, o che posssano affermarsi nuovi campi musicali nell’horror, quali l’elettronica più pura e modernista? Ad esempio, alcuni lavori dei Das Ich non sfigurerebbero su film del genere, tanto per citare un esempio, ma le atmosfere balzerebbero su un piano completamente differente. Che ne pensi?
Non conosco i Das Ich…. Penso che la musica horror possa avere varie sfaccettature, può essere metal, dark, romantica, non ci sono canoni precisi.
Se ci fai caso molti dei pezzi da me scritti sono un unione di violenza e melodia come “PHENOMENA” per esempio. Tubular Bells è un brano molto romantico eppure ha spaventato tutti al ricordo delle scene de l’Esorcista mentre Profondo Rosso è un po’ più barocco e inquietante.
Passiamo al metal. C’e’qualcosa in particolare che segui in questo campo?
Mi piace molto il genere dei Dream Theater che si può definire prog ma amo molto anche molti gruppi “commerciali” quali i Linkin Park, Nickelbak, P.O.D. che hanno un sound molto, molto aggressivo ma con belle canzoni. L’Heavy Metal puro non mi fa impazzire anche se tutto il genere nasce dai grandi Deep Purple.
Inevitabile passare su questa domanda…cosa dobbiamo aspettarci riguardo a future collaborazioni fra te e Dario Argento?
Con Dario è sempre un terno al lotto…. E chi lo sa ? Tutto dipende da come si sveglia quando dovrà decidere…^_^
Chiudiamo qua. Ti ringrazio per la tua enorme disponibilità, e soprattutto per ciò che hai composto nel corso degli anni. Qualche parola per i fan? Hail!
A tutti i miei fans mando un ringraziamento speciale perché è grazie a loro che continuo a fare questa musica con grande enfasi e soddisfazione…. il che non è poco !