Cannibal corpse + Kreator + Krisiun

Attesissima la data di anticipazione del tour europeo dello X-Mass Festival, massacro sonoro vero e proprio che si terra’ il 20 di dicembre a Milano, e che vedra’ fra i partecipanti gruppi del calibro di Kreator, Cannibal corpse, Dark funeral, Marduk, Nile, Necrodeath, Krisiun…la data di Firenze, in luogo Auditorium Flog, vedeva come partecipanti le due band headliner (Cannibal corpse e Kreator), piu’ i brasiliani Krisiun, questi ultimi in supporto del freschissimo “Ageless venomous”, disco che non ha mosso alcun passo di progressione rispetto alle coordinate musicali dei precedenti dischi. E cosi’, due band a presentare un nuovo lavoro, ed i Cannibal corpse che presto rilasceranno “Gore obsessed”, successore di “Bloodthirst”. Interessantissimo… Dinanzi ad un pubblico numericamente non eccelso ma scatenato, le tre band hanno dato luogo a spettacoli violentissimi, senza compromessi. Partiti i Krisiun (Voto: 6,5), il terzetto sudamericano ha subito messo le cose in chiaro in quanto al bagaglio tecnico proprio, mostruoso, specialmente se consideriamo le prove di batterista e chitarrista (e qui mi sento di sottolineare il mostruoso drum solo del primo e l’eccelso lavoro solistico del secondo), oltre a sparare sul pubblico le note infiammate di songs come “Ageless venomous” o “Conquerors of Armageddon”, pezzi potentissimi e di grande presa Live. I tre, d’altro canto, si sono imbattuti alla lunga nei loro stessi difetti piu’visibili: la ripetitivita’, nel riffing e nella struttura delle song, fin troppo simili, che hanno testimoniato fin da principio la veridicita’ del fatto che dare oltre quaranta minuti ad una band come questa puo’risultare un errore inquietante. La prova, tutto sommato, si e’mostrata interessante, con un pubblico che pareva piu’seguire le doti individuali degli elementi del gruppo che i singoli pezzi, a tratti indistinguibili. Dopo di loro, la leggenda del thrash metal tedesco: i Kreator. (Voto: 9) Mille Petrozza & co. (sottolineo l’innesto alle chitarre del finlandese Sami) sono giunti sul palco con la chiara intenzione di mettere in evidenza da subito il ritorno al thrash metal da parte dei quattro stessi. Ed e’stato massacro: l’avvio con “Terrorzone” ha fatto da mero preludio alla meravigliosita’di quanto ha seguito…”Reconquering the throne”, opener del nuovo disco, si e’presentata brillante e supportata da un’ottima prova delle due “asce”, nonostante si tratti, a mio avviso, di uno dei pezzi meno interessanti di “Violent revolution”. “Extreme aggression”, title track dell’omonimo disco del 1989, ha quindi mosso le acque scatenando il pubblico, sempre piu’intento a supportare l’italo-austriaco Petrozza ed i suoi compagni con uno sfrenato headbanging e col solito ed immancabile stage diving (a tratti disturbante per la band stessa, in quanto si stava registrando un Live album…). A seguire, perle come “People of the lie”, “Phobia”, “Renewal” (durante il corso della quale si e’manifestato un imbarazzante problema tecnico alla chitarra di Sami, che ha lasciato solo Mille per piu’di un minuto…), e quindi ottimi ripescaggi dall’ultimo disco, quali “Violent revolution” (introdotta da “The patriarch”), “All of the same blood”, “Servant in heaven king in Hell”, quasi a dispetto delle attese (da parte mia) “Bittersweet revenge” e “System decay”, e della tanto acclamata dal pubblico “Replicas of life”, pezzo lento del disco, a riprova di un come-out accolto meravigliosamente, con grande merito. Poi, il passato e’ripiombato martellante sul pubblico fiorentino: “Pleasure to kill”, “Terrible certainly”, “Riot of violence” (cantata interamente dal batterista “Ventor”), “Flag of hate” e “Tormentor” hanno posto la pietre finali di uno show senza grossi nei, se non la comparsa dei soliti coglioni atti nel lancio di tappi e acqua (Slaytanic Dekapitator, presente al concerto, diceva alcool! N.d. Dark Mayhem) verso Petrozza, a sua volta sempre coinvolgente ed aggressivo. Soddisfatto, al termine del concerto, sarei tranquillamente potuto andar via se a seguito non ci fossero stati i Cannibal corpse. (Voto: 8,5) Joe Fisher e compagnia bella, dopo un lungo soundcheck, si sono presentati sul palco per oltre un’ora e mezzo, ed hanno praticamente (e lo dico senza mezzi termini) spaccato tutto…Grande la loro tenuta sul palco, che ha in poche parole abissato le due band precedenti in quanto a potenza, con un Joe Fisher sempre all’opera con un movimentatissimo headbanging, ed un’ottima prova offerta sia sul piano del rendimento tecnico (brani riproposti non distanti di una virgola dai dischi, ma triplicati in potenza) che su quello dell’intrattenimento generale. Pubblico scatenato, ed i cinque non sono stati affatto da meno, eccetto per un O’Brien un po’statico ma perfetto musicalmente. Bellissime le esecuzioni di perle come “Covered with sores” (da “Butchered at birth”),”Addicted to vaginal skin”, “Devoured by vermin” (dall’ottimo “Vile”), e le ottime (tre) ripescate dall’ultimo “Bloodthirst”: “Pounded into dust”, “Unleashing the bloodthirsty” e “The spine splitter”. Presentata “Pit of zombies” dal prossimo disco (“Gore obsessed”). Delusione solo per la mancanza di capolavori come “Eaten from inside” e “Dead human collection”, ma il massacro del duo finale “A skull full of maggots”/”Hammer smashed face” non ha lasciato dubbi: grandissima band.