Kontatto estremo – We’re gonna get you

Notevole debut album, quello autoprodotto dai Kontatto estremo, band lodigiana formatasi nel 1998 con le radici musicali, come da essa dichiarato, affondate nella vena hard rock – hard n’heavy ottantiana. Una considerazione, quella fatta dalla band, che con l’ascolto non fa che acquisire verità minuto dopo minuto, grazie ad un album granitico che rimanda l’ascoltatore al sound di Motorhead o dei piu’aggressivi AC/DC. Ottimi i pezzi, resi accattivanti dalla voce al vetriolo di Emilio, a tratti a cavallo fra lo stile di Lemmy e quello di Chris Bontendahl. Il disco, qualitativamente, non mostra cali di tono nel songwriting, grazie all’enorme carica di energia sprigionata dal combo italiano ed alla straordinaria interpretazione attuata, dove su tutto emergono le distortissime linee di basso, portatrici di una linea ritmica devastante nella sua efficacia, ed i vocalizzi mai fuori luogo di Emi. Vere e proprie perle sono pezzi come “In my zone”, veloce e graffiante, la coinvolgente “Eyes of child”, o la piu’contenuta “The stone”; appoggiata su ritmi piu’cadenzati, creando un break nel muro di suono granitico e compatto su cui il disco trova una base solida. Veniamo adesso all’unico vero neo di questo disco…la produzione. Il prodotto, infatti, nonostante trovi nei suoni grezzi un punto di forza ineccepibile, si scontra con la scarsa qualita’ della produzione stessa, che spesso nasconde il lavoro solistico e mette in primo piano le linee di basso a discapito del lavoro chitarristico e della sezione batteristica. La band si trova tuttavia al primo disco, e speriamo di poterla vedere presto emergere, a favore di un campo, quello hard rock, al quale a parte i Wine spirit (tremenda la gavetta, anche per loro) la scena italiana pare giovare ben pochi nuovi nomi.